mercoledì 14 gennaio 2015

VIOLENZA E GIUSTIZIA




I fatti di Parigi hanno invaso le pagine di cronaca, atto terribile e forte, molti si sono schierati dalla parte dei vignettisti, alcuni hanno espresso delle contrarietà.(tutti contro i musulmani giustamente)
Mi riferisco per esempio all’articolo di U.T. pubblicato su UNAVOX intitolato IO NON SONO CHARLIE…. (http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1103_U-T_Non_sono_charlie.html) articolo per altro nel complesso ampiamente condivisibile.

mercoledì 29 ottobre 2014

La scomunica ridicola del vescovo superficiale


Ricevo sottoscrivo e pubblico (sottolineatura in rosso mia)
La scomunica ridicola
del vescovo superficiale



di Belvecchio






Dopo aver letto questa “Notificazione” (che si trova sul sito della diocesi di Albano) siamo rimasti a chiederci cosa mai essa potesse significare, e dopo un po’ di riflessione siamo giunti alla conclusione che significa un bel niente.
Eppure l’ha scritta un vescovo, un vescovo di Santa Romana Chiesa di cui si legge nel sito della sua diocesi: Segretario del Consiglio dei Cardinali per l’aiuto al Santo Padre nel governo della Chiesa Universale; Presidente della Commissione Episcopale per la Dottrina della Fede, l’Annuncio e la Catechesi, della CEI; Vescovo Delegato CEL per la Dottrina della Fede, Annuncio e Catechesi.
Insomma, un vescovo di un certo peso… si suppone.

giovedì 16 ottobre 2014

Un vescovo imbarazzante

Ricevo e pubblico
Un vescovo imbarazzante


di Edwin Faust

Articolo pubblicato sul sito inglese The Recusant






La Chiesa è diventata sempre più preoccupata della sua immagine pubblica. I media hanno applaudito Papa Giovanni XXIII, che ha voluto aprire le porte della Chiesa per farvi entrare l’aria del mondo moderno. Ma la Chiesa ha pagato a caro prezzo questo plauso dei media di breve durata: la brezza della modernità l’ha posta in balia dei venti instabili dell’opinione pubblica.

Quali che siano le divergenze che avrebbe Mons. Richard Williamson con i capi della Fraternità San Pio X, qualsiasi valutazione onesta della sua ultima espulsione dalla FSSPX, dovrebbe iniziare con l’incidente che ha permesso al suo superiore di rimuoverlo da ogni ministero e di isolarlo.

Mons. Williamson è dell’opinione che le camere a gas non sarebbero state utilizzate dai nazisti per lo sterminio degli Ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Egli accetta le conclusioni di uno studio scientifico contestato e noto come “Rapporto Leuchter”. Di conseguenza, Sua Eccellenza pensa che il numero di Ebrei uccisi nei campi di concentramento può essere più vicino ad un milione e mezzo piuttosto che a sei milioni. Egli disse questo in un’intervista alla televisione svedese svoltasi in Germania.

Questa opinione è esattamente ciò che ha reso Richard Williamson un problema per la FSSPX e i suoi sostenitori che vogliono un accordo col Vaticano. Mons. Williamson è stato processato ed è stato giudicato colpevole dalla legge tedesca di “negazionismo” (di negare l’Olocausto). Egli è stato ufficiosamente riconosciuto colpevole di essere imbarazzante per la FSSPX e la Santa Sede.

L’espulsione di Sua Eccellenza dalla FSSPX avvenne nell’ottobre del 2012; e fu immediatamente seguita da un annuncio dei responsabili del Vaticano che i negoziati con la Fraternità San Pio X non erano terminati e non conducevano ad un vicolo cieco, come era stato pensato prima, ma che occorreva pazientare e sperare in una riconciliazione a cui si era molto sensibili. Una coincidenza?

Le organizzazioni ebraiche che mantengono rapporti con il Vaticano denunciarono la revoca delle scomuniche dei vescovi della FSSPX, notando che tra loro c’era un “negatore dell’Olocausto”. Il portavoce del Papa disse che il Santo Padre, al momento del decreto, non era a conoscenza delle opinioni di Mons. Williamson, suggerendo che una tale conoscenza avrebbe potuto pregiudicare la revoca delle scomuniche.

Senza entrare nei meriti dell’opinione di Mons. Williamson sul “Rapporto Leuchter”, non è pertinente chiedersi se tale opinione sia in rapporto con la Fede cattolica? Occorre parteggiare per una particolare versione della storia, per essere qualificati ad esercitare un ministero episcopale nella Chiesa cattolica? E potremmo anche chiederci: in che misura l’autorità della Chiesa sarebbe stata estesa di fatto alle corti della Germania, alle organizzazioni ebraiche e ai media popolari?

Mons. Williamson fu rimosso da rettore del seminario della Fraternità San Pio X in Sud America e fu esiliato a Wimbledon, non per aver trasgredito ad un qualche articolo dello statuto della sua Fraternità Sacerdotale, né per una qualche infrazione al Diritto Canonico, né per un qualche dissenso pubblico o privato rispetto all’insegnamento dogmatico della Chiesa. Mons. Williamson venne privato del suo ministero e eclissato al pubblico perché costituiva un problema di pubbliche relazioni.

Se Sua Eccellenza avesse ritrattato la sua opinione, chiesto scusa a tutti coloro che si sentivano offesi da essa, pagato l’ammenda inflittagli e fatto il suo mea culpa al suo superiore, tutto sarebbe andato bene. Il problema è che egli è un uomo onesto.

Egli era convinto che non si sbagliasse nella sua opinione, e sapeva di non aver violato alcuna disciplina o dottrina della Chiesa, così ha continuato ad esprimere il suo parere attraverso il suo sito.
Egli è stato schietto nell’esporre la sua posizione in merito ad un accordo tra la Fraternità San Pio X e il Vaticano: ritenendo che non sia ancora giunto il momento perché la FSSPX possa fidarsi dell’ortodossia e delle buone intenzioni delle autorità romane.

Egli si è opposto agli sforzi fatti in questa direzione dal suo superiore, Mons. Fellay, e ha chiesto una nuova dirigenza per la FSSPX. Se questo merita la sua espulsione dalla Fraternità, è cosa che è meglio lasciare all’apprezzamento dei membri della stessa Fraternità. Ma la rimozione di Mons. Williamson certo toglie alla FSSPX un problema di pubbliche relazioni e facilita qualsiasi eventuale accordo che potrebbe stabilirsi con la Curia romana, così particolarmente sensibile ai media.
Naturalmente, coloro che accettano compiaciuti l’espulsione di Mons. Williamson  forse non si rendono conto che l’accusa di antisemitismo continuerà ad essere avanzata contro la Chiesa cattolica sulla base di un qualunque pretesto, perché è la Fede stessa che molti Ebrei ritengono offensiva.

Chi conosce Mons. Williamson si rende conto che la sua integrità è fuori questione, come la sua carità. Quantunque le sue opinioni possano essere impopolari, di certo non derivano dalla malizia, ma da un onesto convincimento.
Egli potrà essere giudicato originale, anche imprudente, ma è cattolico fino al midollo; e questo può costituire il vero centro del problema: è tempo che lo si riconosca.




ottobre 2014

lunedì 6 ottobre 2014

Cristiani Bruciati

Ricevo e pubblico immediatamente
Inizio messaggio inoltrato:

Da: Inter Multiplices Una Vox <unavox@cometacom.it>
Data: 05 ottobre 2014 11:14:57 GMT+02:00
A: Una Vox <unavox@cometacom.it>
Oggetto: Cristiani bruciati in Nigeria

Foto diffusa dal padre Juan Carlos Martos, cmf, Segretario dei Padri Missionari Clarettiani, via Sacro Cuore di Maria, 5, 00197 Roma, tel. 06.807.03.59 - 06.808.31.55, posta elettronica: l.fanlo@pcn.net

lunedì 29 settembre 2014

L'antipapismo di Antonio Socci: la mossa disperata di un cattolico conciliare

Ricevo e pubblico da unavox

L'antipapismo di Antonio Socci:
la mossa disperata di un cattolico conciliare






È probabilmente una deformazione tutta moderna quella di chi sostiene, nei fatti più che nelle dottrine, l’assoluta indefettibilità dei Sommi Pontefici, nelle interviste ai quotidiani come nel sostegno politico a questo o quel paese in guerra, nei commissariamenti degli ordini religiosi fino ai siluramenti dei cardinali di Curia... Tutto è giusto, tutto è santo, tutto è indiscutibilmente la scelta migliore possibile...

Ovviamente questo atteggiamento “culturale” - anche i cortigiani infatti, sia pur in tono minore, possono fare cultura - non ha nulla a che vedere né con il Dogma dell’infallibilità, né con il Cattolicesimo tout court.  

Eppure... Così stanno purtroppo le cose in molte teste di persone, magari ottime,  specialmente in Italia. Si tratta quasi sempre di articolisti od ecclesiastici considerati conservatori, benpensanti, poco avvezzi ad usare la ragione, che pure hanno in abbondanza, ma assai abili nell’arte oratoria dell’arrampicata...

Il “formalismo” però, quando supera i limiti umani della resistenza, espone talvolta a rischi preoccupanti.

martedì 23 settembre 2014

Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede

Comunicato della Sala Stampa
della Santa Sede

del 23 settembre 2014

sull'incontro fra il Cardinale Müller e Mons. Fellay

da Vatican News



Si è svolto oggi, martedì 23 settembre dalle ore 11 alle ore 13 in un clima di cordialità presso la sede della Congregazione per la Dottrina della Fede, l’incontro tra l’Em.mo Cardinale Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e S.E. Mons. Bernard Fellay, Superiore generale della Fraternità Sacerdotale S. Pio X.

All’incontro erano presenti gli Ecc.mi: Mons. Luis Francisco Ladaria Ferrer, SI, Segretario della medesima Congregazione, Mons. Joseph Augustine Di Noia, OP, Segretario Aggiunto e Mons. Guido Pozzo, Segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei , nonché gli assistenti della FSSPX Rev.di Niklaus Pfluger e Alain-Marc Nély.

Durante l’incontro si sono esaminati alcuni problemi di ordine dottrinale e canonico e si è inteso di procedere per gradi e in tempi ragionevoli verso il superamento delle difficoltà e l’auspicato raggiungimento della piena riconciliazione.

Comunicato della Casa Generalizia della Fraternità Sacerdotale San Pio X


 
Comunicato della Casa Generalizia
della Fraternità Sacerdotale San Pio X

del 23 settembre 2014

sull'incontro tra Mons. Fellay e il cardinale Müller

da DICI



Questo martedì 23 settembre 2014, Mons. Bernard Fellay, Superiore generale della Fraternità San Pio X, ha incontrato il cardinale Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Egli era accompagnato da Don Niklaus Pfluger e da Don Alain-Marc Nély, primo e secondo assistente generale della Fraternità. Il cardinale Müller era accompagnato da Mons. Luis Ladaria Ferrer s.j., segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, da Mons. Joseph Augustin Di Noia o.p., segretario aggiunto, e da  Mons. Guido Pozzo, segretario della Pontificia Commissione  Ecclesia Dei.

L’incontro si è svolto negli uffici della Congregazione per la Dottrina della Fede, dalle 11 alle 13. Esso aveva lo scopo di permettere al cardinale Müller e a Mons. Fellay di incontrarsi per la prima volta e di fare insieme il punto sulle relazioni fra la Santa Sede e la Fraternità San Pio X, dopo la rinuncia di papa Benedetto XVI e la partenza del cardinale William Joseph Levada, precedente Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Nel corso di una cordiale conversazione sono state esposte le difficoltà dottrinali e canoniche e richiamata l’attuale situazione della Chiesa. Si è deciso di proseguire gli scambii al fine di chiarire i punti di divergenza che sussistono.

Menzingen, 23 settembre 2014





settembre 2013