Anzitutto volevo sottolineare che il mio era un semplice
articolo e non una trattazione ma a seguito di alcune incomprensioni si rendono
necessari dei chiarimenti e delle correzioni.
Quindi:In primis avrei dovuto meglio chiarire lo scopo prossimo dell’articolo e forse esplicitare quello remoto che, l’amico, attento, ha colto nei commenti del P. Serafino Lanzetta.
Fine prossimo: opporre delle argomentazioni
circostanziate alla frase del teologo, senza pretesa di ragione, che, sic et simpliciter, afferma che col
battesimo di desiderio non si è cattolici sconfessando il dogma extra
ecclesia nulla salus.
Fine remoto: quello di sottolineare
l’ambiguità delle affermazioni precedenti a quella riportata riguardanti l’inesistenza
di un vuoto ecclesiologico1 fuori della Chiesa Cattolica: L'eventuale strumentalità salvifica delle Chiese o Comunità
separate attinge comunque a piene mani dall'unicità della Chiesa di Cristo, che
è la Chiesa cattolica, altrimenti non avrebbe ragion d'essere.
Dopo di ciò si potrà forse
comprendere l’intento dell’articolo.
Riepiloghiamo le certezze:
1)
I
sacramenti o il desiderio di essi sono necessari alla salvezza (Concilio di
Trento Sess. VII can. 1
2)
Effetti
del battesimo sacramentale: Giustificazione (D792), Remissione delle pene (D
792 e D696), carattere (Concilio di Trento Sess. VII can. 9)
3)
Battesimo
di desiderio (sent. Fidei proxima): Giustificazione (D 796, Concilio di Trento
Sess. VII can. 1)
4)
La
grazia è necessaria alla salvezza (Concilio di Trento Sess. VI can. 2)
5)
Senza la
fede la giustificazione dell’adulto non è possibile (D. 801, cfr.799 e D. 1793)
6)
Nello
stato della natura decaduta è per l’uomo moralmente impossibile, senza
rivelazione soprannaturale, conoscere con facilità, con ferma certezza e senza
alcun errore tutte le verità naturali morali e religiose. (Concilio vaticano I,
D. 1786)
7)
L’appartenenza
alla Chiesa è necessaria a tutti per ottenere la salvezza (concilio di Firenze)
Dopo aver ricapitolato alcune
certezze chiarisco:
Nell’articolo mai ho messo in
discussione che il battesimo non
conferisca il carattere (vedasi nota 3 all’articolo) e che questo non
conformi a Cristo (Come potrei?); infatti
ho posto la domanda: che tipo di battesimo è quello di desiderio?
L’intenzione era mostrare
come in altro modo si è aggregati alla Chiesa cercando di mantenere valido il
dogma del nulla salus.
Chi riceve il battesimo
sacramentale ottiene il carattere ed è incorporato a Cristo pienamente oltre
che visibilmente come dice P. Lanzetta, non era questo il mio intento ma quello
di affermare l’assolutezza e la via di principio del dogma nulla salus e
non mettere in discussione il fatto che il carattere incorpori a Cristo,
tantomeno che il battesimo sacramentale non sia di gran lunga necessario rispetto
a quello di desiderio che è sostitutivo e che avviene, ripeto ancora una volta,
in casi limite eccezionali, di necessità.
Ora alcuni teologi dicono che, di
fatto, col battesimo di desiderio non si fa parte del corpo di Cristo, cioè
della Chiesa, il mio articolo, appunto mirava, a provare che ci sono opinioni
teologiche contrarie a ciò e del tutto reali.
Altra necessità è stabilire delle
linee di principio su cui nessuno possa dissentire, ad esempio:
E’ necessario ammettere che
l’ignoranza invincibile è in rapporto a noi, non certo in rapporto a Dio che
tutto può e tutto vede, quindi si deve ammettere che Egli può in qualche modo,
come detto nell’articolo, dissipare questa ignoranza.
Va sottolineato che il Concilio di
Trento contro i protestanti sottolinea che non basta la fede fiduciale ma è
necessaria quella teologica o dogmatica (D. 801).
Se ammettiamo questo, allora il
punto 5 è salvo, mentre invece se l’ignorante invincibilmente si presenta come
tale di fronte a Dio il punto 5 è falso!Da ciò consegue che la legge naturale per quanto espresso al punto 6 non può bastare, perché in base al punto 4 è necessario, per ogni uomo, entrare nell’ordine soprannaturale per essere salvati, anche per via dello stesso punto 5, come si è spiegato nell’articolo nel secondo argomento.
Come?
Oltre alla mozione di Nostro
signore, alle grazie attuali ed alla fede, per mezzo del battesimo di
desiderio (in questo caso particolare).
Lo sventurato vissuto
nell’ignoranza invincibile è giustificato per via del punto 3, infatti esso
conferisce la grazia santificante ma non il carattere.
Però non avendo ricevuto il
carattere battesimale non può dirsi di fatto nella chiesa per via del punto 2, infatti
il carattere essendo configurazione a Cristo sommo sacerdote e partecipazione
al suo sacerdozio, incorpora il battezzato al Copro Mistico di Cristo, la
Chiesa.(Ludovico Ott. Comp. T.D.)
Però qualcosa non torna perché per
il punto 7 l’appartenenza alla Chiesa è necessaria di precetto e di mezzo,
quest’ultima ipotetica e non assoluta.
Infatti, come detto, alcuni dicono
che de facto cioè in “actu” non sono nella Chiesa.
Se questi, quindi, ottiene la
giustificazione e la salvezza fuori della Chiesa cattolica poiché giustamente
non ha impresso il carattere, il punto 7 è falso.
Dobbiamo dunque ammettere che in
qualche modo deve appartenere alla Chiesa ed essere aggregato ad essa,
come sostenuto dal concilio di Firenze e questo è un principio, se non è valido
una volta non lo sarà che per accidens.
Questo è appunto lo scopo degli
argomenti portati in opposizione alla frase di P. Lanzetta, sottolineando,
sulla base dei teologi citati, che essi appartengono almeno all’anima
della Chiesa.
Se così fosse il punto 7 sarebbe
salvo e rimarrebbe un principio e rimarrebbe certamente valido il punto 2 che è
richiesto ordinariamente per la salvezza, non come per il punto 3, in via
eccezionale.
E’ sentenza certa, infatti, che
è impossibile moralmente nello stato di natura decaduta poter seguire la legge naturale
senza commettere alcun peccato mortale.
Ho citato Mons. De Segur: Può uno salvarsi fuori della
Chiesa?Si apparentemente, no in realtà…….
……Ciò nondimeno è egualmente vero il dire che non può salvarsi fuori della Chiesa. Infatti le anime di buona fede or dette, appartengono alla Chiesa vale a dire a Cristo Signore nostro che vive ed opera nella Chiesa. Costoro sono cattolici che si ignorano e che non sono responsabili dell'involontaria sventura che li separa esteriormente dalla gran famiglia di GESU’ CRISTO.
Dessi non si salvano se non perchè sono cattolici e quindi è sempre vero che fuori della Chiesa non vi è salvezza.
Posso citare E. Hugon, di cui
approvo personalmente la ragionevole posizione in materia nel suo libro Fuori
della Chiesa non c’è salvezza:Tutti i giusti e solo i giusti, nell’antica
come nella nuova …….che si siano santificati……..o in seno all’errore
invincibilmente ignorato, si trovano precisamente , nell’anima della
Chiesa.
Pio IX: A Noi ed a Voi è
noto che coloro che versano in una invincibile ignoranza circa la nostra
santissima religione, ma che osservano con cura la legge naturale ed i suoi
precetti, da Dio scolpiti nei cuori di tutti; che sono disposti ad obbedire a
Dio e che conducono una vita onesta e retta, possono, con l’aiuto della
luce e della grazia divina, conseguire la vita eterna. Dio infatti vede
perfettamente, scruta, conosce gli spiriti, le anime, i pensieri, le abitudini
di tutti e nella sua suprema bontà, nella sua infinita clemenza non permette
che qualcuno soffra i castighi eterni senza essere colpevole di qualche
volontario peccato. Parimenti è notissimo il dogma cattolico secondo il
quale fuori dalla Chiesa Cattolica nessuno può salvarsi e chi è ribelle
all’autorità e alle decisioni della Chiesa, chi è ostinatamente separato dalla
unità della Chiesa stessa e dal Romano Pontefice, Successore di Pietro, cui è
stata affidata dal Salvatore la custodia della vigna , non può ottenere la
salvezza eterna.(Quanto conficiamur)
Viene in aiuto a metà, solo per esempio, l’articolo di
Corrado Gnerre su “Basta Bugie” n° 273 del 30 Novembre 2012, dove guarda caso
si parla del Nulla Salus.
In questo caso Gnerre sostiene anche lui che in qualche modo
essi appartengono alla Chiesa ma che non sono cattolici, cosa, che a mio
modesto parere, è palesemente contraddittoria come dimostrato nel 7° argomento
del mio articolo e avallato da Mons. De Segur.
L’opinione quindi che essi non siano cattolici mi sembra
crei molti più danni alla Fede di quanto ne faccia la posizione contraria.
Infatti se diciamo che chi riceve il battesimo di desiderio
non appartiene almeno all’anima della Chiesa, crolla tutta la nostra fede e
molti altri passi del Vangelo sarebbero falsi.
Altri argomenti si potrebbero addurre sulla questione “dei
non cattolici” e per quanto concerne il fine remoto rimando a prossimo
articolo (forse).
NOTE:
1) Nella Chiesa cattolica c’è
la garanzia, la pienezza, fuori di essa certamente non c’è un vuoto ecclesiale
ma solo la possibilità di salvezza. (Articolo di P. Lanzetta http://catholicafides.blogspot.it/2012/10/un-ecumenismo-contro-lunita-e-lunicita.html#comment-form
)