lunedì 21 maggio 2012

NON AVRAI ALTRA SHOA ALL’INFUORI DI QUELLA



Mi vedo costretto da Cattolico a denunciare le gravi offese ed ignominie arrecate a Cristo ed alla Sua Santa Chiesa Cattolica da un uomo che dovrebbe essere un Cardinale di Nostro Signore.

«In Germania – ha detto alla radio dell’arcidiocesi di Colonia – ci sono voci che il Vaticano abbia ‘ceduto’ nei confronti dei lefebvriani e il cardinale mi ha rassicurato che non è così». Lo stesso Koch, nei prossimi giorni in Israele, oggi ha tenuto una ‘lecture’ alla pontificia università San Tommaso d’Acquino (Angelicum) ed ha scandito: «Tutte le decisioni dottrinali del magistero sono vincolanti per un cattolico, anche il Concilio vaticano II con tutti i suoi testi».
E’ evidente che non è proprio così.
Lasciando stare l’annosa vicenda, seppur reale, sulla pastoralità del concilio Vaticano II, dove sono i duemila anni di magistero della Chiesa che questi pseudo cattolici in berretta rossa continuano a calpestare ed infangare adorando creature della stessa loro natura? Tanto più – ha spiegato accanto al rabbino Jack Bemporad – che nelle atrocità senza precedenti della Shoah i cristiani sono stati «sia autori dei crimini sia vittime» e «il flagello dell’antisemitismo sembra essere non estirpabile nel mondo di oggi». (http://www.diariodelweb.it/Articolo/Religione/?d=20120516&id=249653 )
Quel senza precedenti, Mons. Koch, quasi la scagionerebbe.
Se proprio non vuol considerare come “atrocità senza precedenti”, il che la renderebbe troppo cattolico, la morte di Nostro Signore Gesù Cristo,  quale vittima innocente che pagò il prezzo dei nostri Peccati (insieme a Maria, Pretransivit gladio) almeno consideri questo:
Come lei sa gli uomini non sono completamente innocenti, l’uccisione dell’Uomo-Dio è “infinitamente” maggiore di qualsiasi altra atrocità, che, seppur tale, rimane connaturale alla nostra condizione decaduta, mentre quella è soprannaturale, negli altri casi furono uccisi uomini, solo uomini, in questo caso Dio.
Poi consideri, Mons. Koch, che lei evidentemente non ricorda, ad esempio, che fra i cinquanta e i cento milioni di nativi americani persero la vita tra il 1494 e il 1891, classificando la conquista del nuovo mondo come il più grande genocidio della storia dell'umanità.
Mons. Koch non ricorda  anche che prima della II guerra mondiale i crimini del comunismo fecero numericamente molte più vittime del famigerato numero di ebrei morti nella Shoa.
La sola prima guerra mondiale fece 37 milioni di vittime.
Per non parlare dell’aborto di cui non conosco i numeri prima della II guerra mondiale e che comunque è un flagello maggiore rispetto “all’antisemitismo” guardando alle vittime.
“Non avrai altra shoa all’infuori di quella”.
E’ il nuovo comandamento della Chiesa conciliare.
Estirpabile per loro è solo la Fede cattolica cosa che stanno da anni tentando di fare (invano). tanto che «anche nella teologia cristiana l’antichissimo marcionismo (movimento cristiano che rifiuta ebraismo e primo testamento, ndr.) e l’antiebraismo riemergono con spirito di rivalsa, e di fatto non solo da parte dei tradizionalisti ma anche nel filone liberale dell’attuale teologia.
Con spirito di rivalsa? In considerazione di tali sviluppi, la Chiesa cattolica è costretta a denunciare che l’antiebraismo e il marcionismo sono un tradimento della sua stessa fede cristiana e a richiamare alla mente che la fraternità spirituale fra ebrei e cristiani ha il suo fermo ed eterno fondamento nella Sacra Scrittura».
Mons. Koch il marcionismo è stato condannato dalla Chiesa Cattolica lei così fa passare per eretici tutti quelli che per “antiebraici” non fanno altro che distinguere la Sinagoga di Satana (Apo 2,9-3,9) dal piccolo resto che seguì Gesù e che hanno per Padre Abramo nella Fede e non “come padre il diavolo”.
In questo modo scopriamo che Gesù è un marcionita antiebraico, pur essendo della stipre di Davide, ed anche Lui tradirebbe la Fede, sono sue parole quelle virgolettate, ricorda Giovanni 8:44?
Scopriamo che San Giovanni Crisostomo, che non mi risulta sia eretico, “riemerga” come antiebraico.
Tutti i papi che condannarono i giudei con bolle come Innocenzo IV, Nicola III, Paolo IV e tanti altri tutti marcioniti e tutti eretici.
E questi testi sono vincolanti Card. Koch?
Se per antiebraico Mons. Koch intende dal punto di vista teologico (antigiudaico), sono molto antiebraico e dovrebbe esserlo anche lei, così dimostrerebbe la vera carità cristiana che vuole il bene anche delle loro anime, perché gli “ebrei rimasti”, invece, hanno ancora in odio Gesù Cristo, si sono forse convertiti?
Lasciando stare “la duplice via di salvezza” (sic!) gli si è più chiesto cosa pensano di Cristo?
Se invece Mons. Koch intende  “antiebraico” in altro modo allora ha le idee confuse!
La fraternità spirituale tra Ebrei e Cristiano, al di fuori della Fede cattolica, non esiste e non può esistere, per essere fratelli in Cristo bisogna appartenergli, essere “innestati” in Cristo quindi essere battezzati, cosa che fecero tutti quelli appartenenti al piccolo resto che si convertì.
Il vero tradimento della Fede cristiana, anzi cattolica, è quello di svenderla per puro rispetto umano a coloro che vogliono ancora confitto in croce Nostro Signore.
E il Talmud Mons. Koch?2
E la cabala spuria Mons. Koch?
Da quando fanno parte del fondamento della fratellanza tra ebrei e cristiani?
Richiamandosi certamente a NA il Card. Koch mette in luce la fratellanza spirituale non distinguendo che essa appartiene solo al piccolo resto evitando di dire che i giudei post biblici (che seguono la cabala spuria ed il talmud) ed anche quelli attuali non hanno alcun legame spirituale con la Chiesa di Cristo e dunque con nessuno delle sue membra avendo rinnegato e rinnegando tuttora la divinità di Cristo.
Ricapitoliamo:
Gli Ebrei hanno:
Come Padre carnale: Abramo
Come Padre spirituale: Satana (Gv 8,44)
I Cristiani hanno:
Come Padre spirituale:Abramo (Gal. 3,14)
Non si può mettere in relazione la paternità carnale con quella spirituale anche perché Abramo credette (Gal 3,9) mentre i giudei non credettero e non credono ancora e perché la Chiesa è al di sopra delle razze (Rm 10,12).
Il legame che unisce i membri della Chiesa è con Cristo, infatti  la Chiesa è “la società dei battezzati, che hanno la stessa fede (in Cristo), la stessa morale, partecipano agli stessi sacramenti e sono sottomessi ai legittimi pastori, i vescovi o successori degli Apostoli e specialmente al Pontefice romano, successore di Pietro”3, non si parla di razza o stirpe quindi non c’è nessun legame spirituale tra Cristiani ed ebrei.
Oremus et pro Mons. Koch.

  1. D. Carrasco, Religions of Mesoamerica, Harper and Row, San Francisco 1990.Fernand Braudel, Civiltà materiale, economia e capitalismo, Einaudi, Torino, 1987
  2. Condannato da papa Giovanni XXII in  dudum felicis (1320)
  3. Definizione ancora oggi accettata formulata da San Roberto Bellarmino

2 commenti:

  1. Caro amico,

    Faccio un'osservazione interessante: Da quello che ho letto della nuova teologia e dei neo-tomisti, i nuovi teologi, hanno accusato la filosofia scolastica (e anche il tomismo) di fare una rottura con i Padri della Chiesa. Tuttavia i filosofi scolastici (anche i tomisti) sempre hanno combattuto (anche oggi) contro l'errore e l'eresia. D'altra parte, i nuovi teologi, divennero vescovi e cardinali e, invece di combattere l'eresia, l'abbracciano, cercano di rendere i matrimoni della dottrina cattolica, con le filosofie moderne. Poi, confrontando i filosofi scolastici con i nuovi teologi, che ha rotto con i Padri della Chiesa?

    Benedetto dice che non c'è rottura con la tradizione, ma quello che è successo alla lotta contro l'errore e l'eresia? Sarebbe qualcosa che soltanto dei Padri della Chiesa, dei filosofi scolastici e dei tomisti? Ma i nuovi teologi, non hanno detto che gli ultimi due, avevano rotto con i Padri della Chiesa? Dove è andata l'apologetica dei nuovi teologi?

    Si sono dimenticati di S. Agostino:

    “In molti punti, gli eretici sono con me, in qualche altro no; ma a causa di questi pochi punti in cui si separano da me, non serve loro a nulla di essere con me in tutto il resto”

    (S. Aug., In Psal. 54, n. 19; PL 36, 641).

    Questo può essere riassunta come: "ciò che ci separa è più grande di ciò che ci unisce." Mentre Giovanni Paolo II ha predicato a tutti gli eretici:

    "Ciò che ci unisce è più grande di ciò che ci divide".

    Un Saluto dal Brasile

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  2. Beh è il ribaltamento del piano della ragione, la perversione del corretto esano ragionamento della filosofia perenne di san tommaso da Io sono quindi penso a io penso quindi sono!
    saluti Gederson
    CVCRCI

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