giovedì 19 luglio 2012

SANT’AGOSTINO STA CON LA FRATERNITA’


Quando ad Aprile si parlò per la FSSPX di ultimatum e sembrava già evidente che le cose fossero andate in questa maniera scrissi a Don Pierpaolo facendo appello ad uno dei miei insegnanti (Agostino) non che dottore della Chiesa Cattolica.

Molti di quelli di quelli che auspicano l’accordo, magari anche in buona fede, mancando di sano realismo, inconsapevoli che il virus del relativismo e dell’idealismo hegeliano è penetrato nel loro organismo, soprattutto se hanno fatto i miei stessi studi ed hanno la mia età, non riescono ad intravedere l’assoluta nocività di un contatto con questa gerarchia modernista.

L’analogia, che è il giusto metodo di conoscenza delle cose, anche nella fede, ci insegna che mai si sia visto un soggetto sano che abbia “attaccato la sanità” ad uno influenzato, piuttosto accade il contrario.

Questa analogia, da una parte presenta una similitudine, dall’altra anche una certa dissimilitudine, similitudine relativa, quanto al contagio, ma essenzialmente diversa quanto alla natura.

Certamente essa ci può aiutare a comprendere quanto sia più facile che la FSSPX si ammali di modernismo piuttosto che, in effetti, la gerarchia romana modernista si converta e così guarisca.

Il grande dottore della Chiesa, Agostino, così diceva:

Spesso la divina Provvidenza permette anche che, a causa di alcune rivolte troppo turbolente dei carnali, gli uomini buoni siano espulsi dalla comunità cristiana. Ora essi, se sopporteranno pazientemente l'ingiusto affronto per la pace della Chiesa, senza cercare di dar vita a qualche nuovo scisma o eresia, con ciò insegneranno a tutti con quanta autentica disponibilità e con quanta sincera carità si deve servire Dio. È loro intenzione infatti ritornare, una volta cessata la tempesta; oppure - se ciò non è loro concesso sia per il perdurare della tempesta sia per il timore che, con il loro ritorno, ne sorga una simile o più furiosa - non abbandonano la volontà di aiutare coloro che, con i loro fermenti e disordini, ne provocarono l'allontanamento, difendendo fino alla morte, senza ricorrere a segrete conventicole e mediante la loro testimonianza, quella fede che sanno proclamata dalla Chiesa cattolica. Il Padre, che vede nel segreto, nel segreto li premia. Questo caso sembra raro; gli esempi però non mancano, anzi sono più numerosi di quanto si possa credere. Così la divina Provvidenza si serve di ogni genere di uomini e di esempi per guarire le anime e formare spiritualmente il popolo.”(Sant'Agostino- De Vera Rel. 6.11)

E’ straordinario come Agostino dipinga questa situazione, egli infatti dice “cessata la Tempesta” e non “fatta cessare la tempesta”,infatti come spesso la Divina Provvidenza permette la tempesta, alla stessa maniera la Divina Provvidenza la farà cessare: in che modo?

Soltanto Dio lo sa, sebbene alcuni indizi li abbiamo.

Qui il Santo Dottore insegna come la cura ed il Medico sia soltanto di Dio e non dei buoni ,suoi strumenti.

Gli uomini buoni devono continuare ad aiutare e testimoniare senza però, è evidente, mischiarsi con i carnali, infatti sono espulsi, non scismatici come specifica il santo1, cosa che la FSSPX continua a fare e deve continuare a fare per testimoniare quella fede che sanno proclamata dalla Chiesa cattolica.

Certo Agostino per nulla avrebbe immaginato che i carnali si sarebbero trovati all’interno della gerarchia (2), sebbene il passo non lo escluda del tutto, ma certamente vi sono tante persone, in realtà tantissime, che vogliono allontanare i buoni, i quali non si accordano e non pensano “carnalmente” come loro.

Incredibile come il Santo d’Ippona dica: “per la pace della Chiesa”

Una pace, però, se si parla di turbolenti (la turbolenza dice infatti disordine), apparente, come quella che regna oggi nella Chiesa divisa tra sette ecclesiastiche che appartengono al corpo visibile solo perché il capo non li espelle con la condanna dei loro errori, infatti se la FSSPX “rientrasse” provocherebbe ulteriori disordini e tumulti da parte dei carnalissimi cultori del conciliabolo secondo e soprattutto dei super carnalissimi “cugini nella fede”, timorosi, forse, di riveder un giorno nuovamente loro affibbiato il titolo, meritato, di deicidi.3

Con l’augurio di Sant’Agostino prego la Divina Provvidenza, chesi serve di ogni genere di uomini (anche i carnali), affinchè l’esempio sia preservato e le anime dei turbolenti possano guarire, si possa formare spiritualmente il popolo ed illuminare tutti quelli che vogliono erroneamente che la FSSPX giunga a compromessi con la roma modernista contrariamente a quanto scritto da Sant’Agostino che, è evidente, sta con la Fraternità.





NOTE

1 Infatti dice “senza creare” dopo l’espulsione che non è un atto volontario ma subito.
2 Forse anche nella stessa FSSPX, staremo a vedere.
3 Chiaramente si intende come la Chiesa ha sempre insegnato in quanto causa efficiente e morale della morta di Cristo secondo la Dottrina di San Tommaso (ST p. III q 47)




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